La promessa di Hilti per l’ambiente, le persone e la società. Gli interventi di Alice Matteucci, Southern Europe Sustainability Manager, e Martino Incarbone, Direttore commerciale – segmento industria
Making Construction Better – il purpose di Hilti per un futuro del settore più sostenibile ed etico. Come spiega Alice Matteucci, Southern Europe Sustainability Manager di Hilti, in un’intervista a Internet4Things (10 gennaio 2024, ndr): “La sostenibilità, insieme alla produttività e alla sicurezza, è uno dei tre pilastri della promessa al cliente, per creare un settore delle costruzioni migliore.” Un obiettivo concreto per affrontare le sfide dell’edilizia oggi: la carenza di manodopera specializzata, la salute e la sicurezza nei cantieri, e la riduzione delle emissioni di carbonio.
Un comparto che, in Italia, rappresenta quasi il 6% dell’occupazione e il 4,5% del PIL (2020) e in Svizzera supera il 9%. Settore non esente dalle richieste sempre maggiori di sostenibilità – dal rispetto per l’ambiente circostante a quello per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Richieste che inevitabilmente ricadono sulle scelte e azioni delle aziende. Come illustra il Direttore commerciale – segmento industria Martino Incarbone: “In Hilti vogliamo contribuire a un mondo più sostenibile, gestendo la nostra attività con un impatto minore sull’ambiente e con una maggiore tutela della salute e sicurezza nelle costruzioni, e a una società più equa. Il nostro successo a lungo termine può essere garantito solo attraverso una strategia aziendale che valorizzi gli aspetti ambientali, umani e sociali insieme ai fattori economici.”
Una strategia che punta a voler “diventare leader nell’accezione di miglior partner che gli attori del mondo delle costruzioni possano scegliere per raggiungere i propri obiettivi, anche di sostenibilità” – ribadisce infatti Matteucci – con un approccio che viaggia su due livelli: in primis, diminuendo il proprio impatto; dall’altro, rendendo il business dei propri clienti più sostenibile. Un piano di sostenibilità su tre pilastri (ugualmente importanti) che denota la responsabilità sociale dell’azienda verso l’ambiente, le persone e la società. Tanti gli esempi concreti, a partire dal concetto di circolarità del servizio di fleet management: i clienti noleggiano gli attrezzi utilizzati nei cantieri, alimentando il circolo virtuoso proprio dell’economia circolare pur garantendo i più alti standard di qualità e sicurezza grazie al rinnovo periodico delle attrezzature, di cui il 27% costituito da materiale riciclato. Un business model che nel 2023 ha permesso di raggiungere una percentuale di riutilizzo del 18% a livello globale e del 29% a livello italiano.
Ma non solo: priorità anche alla salute e alla sicurezza di tutti e ovunque, grazie a un’offerta all’avanguardia garantita dalla piattaforma a batteria Nuron, che supera la direttiva europea sui macchinari (2006/42) implementando tecnologie di sicurezza innovative e brevettate.
E ancora, un impegno che si estende all’etica aziendale, fondata sull’integrità e la lotta alla corruzione e che costituisce la base sostenibile per attività commerciali responsabili. Tutte le società del Gruppo applicano un insieme di regolamenti, policy e procedure raccolte nel complesso sistema di gestione delle conformità CMS per garantire business giusto e responsabile, ovunque.
Perché da grandi aziende, derivano grandi responsabilità.