Stefano Colombo, CEO di Stan2services Sagl e Consigliere Swiss Chamber,
ne ha parlato con quattro personalità di primo piano del settore
L’innovazione tecnologica è da sempre il motore della crescita economica e dell’incremento del benessere sociale. In passato, si è sviluppata in forme variegate, talvolta anche in maniera disordinata e poco strutturata, prendendo vita da istituti di ricerca e mondo accademico, istituzioni pubbliche, all’interno delle aziende e sulla base di idee e iniziative di singoli imprenditori.
Negli ultimi decenni, invece, è maturata la consapevolezza che l’innovazione tecnologica non può nascere solo dal caso o da eventi quasi fortuiti, ma ha bisogno anche e soprattutto di terreno fertile su cui attecchire e di cura per poter crescere e riprodursi. È così che sono nate tutta una serie di strutture, dagli innovation park agli hub per l’innovazione, dai programmi di incubazione agli acceleratori, dagli startup challenge alle fiere e agli eventi di ogni tipo. Si è inoltre uniformato il percorso dell’innovazione tecnologica attraverso il veicolo delle startup, che ormai seguono un percorso molto strutturato: pre-seed, seed, early stage, early growth, growth.
Anche la Camera di Commercio Svizzera a Milano ha voluto dare il suo contributo in questo ambito, promuovendo negli ultimi anni una serie di iniziative, culminate, nell’ottobre dello scorso anno, con la Cleantech Startups Investment Evening che ha offerto la possibilità a 9 startup selezionate di presentare il loro percorso a potenziali inve- stitori e specialisti del settore. Evento a cui hanno assistito in presenza più di 150 professionisti del settore, a testimonianza dell’interesse crescente verso questo fenomeno.
La crescita del fenomeno startup è infatti davanti ai nostri occhi. Basti pensare che in Europa nel 2012 sono stati investiti circa 7,5 miliardi di euro in startup, mentre quasi un decennio più tardi, nel 2021, questa cifra era più che decuplicata raggiungendo i 109 miliardi. A paragone, negli Stati Uniti, nel 2021 sono stati investiti circa 350 miliardi di dollari, mentre in Svizzera, questo valore ha raggiunto i 3 miliardi di franchi e in Italia si è assestato a 1,2 miliardi di euro.
In vista della seconda edizione della Cleantech Startups Investment Evening che si terrà martedì 17 settembre 2024, abbiamo voluto sentire le opinioni di eccellenti personalità del settore in rappresentanza di Svizzera e Italia: di un’italiana fondatrice di una delle startup di eccellenza svizzera, di un importante Venture Capital, di Innosuisse, l’organizzazione mantello per l’innovazione tecnologica e le startup della Confederazione Svizzera, e di uno dei più acclamati acceleratori di startup in Italia.
LORENZO LEONI, MANAGING PARTNER TIVENTURES
Il settore delle startup e dei venture capital è in forte crescita. Considerata comunque la bassa percentuale di successo, quali sono i motivi che spingono a investire in una startup?
“I motivi per investire in startup sono molteplici, e vanno dalle aspettative di rientro di investimento finanziario, al coinvolgimento in un progetto imprenditoriale con fondatori intelligenti e stimolanti, arrivando fino agli aspetti etici legati al settore di attività della startup. In generale, gli investitori si dividono in passivi, che cercano principalmente di ridurre i rischi investendo in più aziende o in un fondo d’investimento, e attivi, che si mettono a disposizione della startup anche a livello di management e advisory.”
In un mondo ricco di incubatori, business angel, challenge e programmi di incentivazione, quale percorso concreto suggeriresti a una startup in seed stage?
“Per startup in seed stage suggerisco senz’altro di partecipare a programmi di accelerazione (accelerator program), come Boldbrain in Ticino, MassChallenge, Techstars, Alchemist o Y Combinator. Questi programmi consentono di migliorare la qualità del progetto, avere accesso a competenze importanti ed entrare in contatto con investitori. Suggerisco anche per aziende in Svizzera di entrare in contatto con Innosuisse, Agenzia svizzera per la promozione dell’innovazione, che ha programmi di coaching e formazione per startup.”
Come impatterà l’IA nel mondo delle startup?
“Come per tutti i settori economici, l’IA sta già avendo un impatto importante nel mondo delle startup. Sarà essenziale per ogni nuovo progetto di startup poter integrare i nuovi sviluppi che emergono dal settore dell’IA e di data science.”
Che ruolo può svolgere Swiss Chamber all’interno dell’ecosistema startup e innovazione tecnologica?
“Swiss Chamber permette di facilitare la messa in rete delle competenze accademiche e imprenditoriali tra Svizzera e Italia. Questo ruolo è molto importante per massimizzare l’enorme potenziale innovativo che esiste nei due paesi portando un beneficio concreto per il territorio.”
NICO VALENTI GATTO, DIRETTORE OPERATIVO B4i
Il settore delle startup e dei venture capital è in forte crescita. Considerata comunque la bassa percentuale di successo, quali sono i motivi che spingono a investire in una startup?
“Bisogna avere interesse, curiosità e fiducia nei talenti, nelle nuove tecnologie e nei nuovi modelli di business. Queste sono le motivazioni che spingono a prendere i rischi sperando in ritorni grandi.
Si deve credere che ci sia un miglioramento possibile nella qualità della vita e dei processi di lavoro, sia introducendo novità assolute sia migliorando quello che è già disponibile e funzionante oggi. Il difficile è non perdersi all’interno di una bolla ideale e quasi elitaria che non tocca in realtà grandi e grandissime fette di mercato esistenti e potenziali, e di conseguenza persone.”
In un mondo ricco di incubatori, business angel, challenge e programmi di incentivazione, quale percorso concreto suggeriresti a una startup in seed stage?
“Prima di tutto sviluppare una soluzione che risponda a un bisogno urgente di un numero crescente di persone. Individuare il problema fondamentale deve essere la priorità nella fase seed. Una volta iniziata la fase di validazione di questo problema allora si può affrontare la raccolta di fondi, se serve davvero.
Spesso i fondatori non considerano fino in fondo le implicazioni di una raccolta da VCs e angels ma anche di acceleratori (che investono denaro in cambio di equity a differenza degli incubatori). Significa portare dentro persone nuove nella compagine sociale e assumere responsabilità grosse nei confronti di chi ha investito. Quindi, selezionare bene le persone dalle quali ricevere l’investimento, assicurandosi che queste possano portare competenze, esperienza e una rete di contatti di grande valore per la proprio impresa.”
Come impatterà l’IA nel mondo delle startup?
“L’impatto già c’è quindi userei il presente e non il futuro. Molte startup propongono soluzioni che facilitano processi di ricerca e gestione di dati e informazioni, che accelerano il controllo e la conferma di risultati di analisi riconoscendo molto più rapidamente di quanto potrebbero fare gli umani il rispetto di criteri di validazione – per citare solo alcune delle possibilità di impatto. La sfida è nel poter fornire questi risultati sempre correttamente e affidabilmente, sviluppando gli algoritmi necessari e avere accesso ai dati che servono per alimentare i sistemi di apprendimento.
Come sempre, quindi, la sfida è nell’accesso ai dati e nel vincere la fiducia di chi può darne accesso, e questo può cambiare molto a seconda della zona geografica in cui si opera, tra leggi sulla privacy e simili che possono avere un impatto forte sulla capacità di sviluppo di queste tecnologie.”
Che ruolo può svolgere Swiss Chamber all’interno dell’ecosistema startup e innovazione tecnologica?
“Sicuramente la creazione continuativa e affidabile di contatti pertinenti, interessati a testare o a investire e pronti ad agire rapidamente. Questo sarebbe già moltissimo, creando ponti tra startup, grandi aziende, investitori e talenti da reclutare per le startup, facendosi così riconoscere come un hub valido di innovazione e supporto a imprenditori. Se a questo si aggiungesse un’attività di lobbying per creare infrastrutture regolamentari e fiscali che possano aiutare lo sviluppo di startup e nuove tecnologie, penso non si potrebbe chiedere altro!”
DANIELA MARINO, CEO, CO-FOUNDER & MEMBER OF BOARD OF DIRECTORS CUTISS
Il settore delle startup e dei venture capital è in forte crescita. Considerata comunque la bassa percentuale di successo, quali sono i motivi che spingono a investire in una startup?
“Nella mia personale esperienza, i motivi che spingono un investitore a investire, al di là dello scontato ROI, sono legati a una visione olistica sul progresso della tecnologia a livello globale. I trend d’investimento vengono creati da scoperte tecnologiche, da storie di successo e da forti nuove domande di mercato. Ulteriore componente importante ma spesso dimenticata è il fattore umano, le storie e gli interessi personali di chi prende la decisione finale per l’investimento.”
In un mondo ricco di incubatori, business angel, challenge e pro- grammi di incentivazione, quale percorso concreto suggeriresti a una startup in seed stage?
“Non c’è una risposta univoca a questa domanda. Dipende dalla tipologia e dalla strategia di startup. Una startup in un settore molto fluido e dinamico, dove ci sono molte possibilità per una uscita in short-term un seed con VC potrebbe funzionare. In tutti gli altri casi, che sono la maggioranza, seed si traduce in grant, fondazioni, acceleratori, angel, F&F&F (family, friends and fools).”
Come impatterà l’IA nel mondo delle startup?
“Ci renderà la vita migliore. Già oggi aiuta a ridurre il tempo per semplici azioni giornaliere che rubano spazio per attività più complesse dove la stupidità umana è ancora più efficiente dell’intelligenza artificiale. Ci aiuterà anche a ridurre la necessità di ingaggiare consulenti per tutti quei settori dove ci sentiamo più insicuri.”
Che ruolo può svolgere Swiss Chamber all’interno dell’ecosistema startup e innovazione tecnologica?
“Connessioni, eventi, training, opening door in altre geografie; fundraising support e supporto nella ricerca di talenti e il loro ingresso in paesi stranieri.”
MARIA ANSELMI, RESPONSABILE DIVISIONE PANORAMA NEOIMPRENDITORIALE
E NUOVE LEVE INNOSUISSE
Il settore delle startup e dei venture capital è in forte crescita. Considerata comunque la bassa percentuale di successo, quali sono i motivi che spingono a investire in una startup?
“Le startup costituiscono oggi il veicolo più rapido ed efficiente per portare sul mercato il frutto delle ricerche avanzate maturate nei laboratori. Investire in startup significa dunque investire nell’innovazione radicale che è alla base del progresso per il futuro. Gli investitori professionali sanno bene che, distribuendo il capitale su un portafoglio di startup, il successo di poche può già largamente remunerare l’investimento totale. Purtroppo il 2023 ha visto per la prima volta dalla crisi finanziaria un calo degli investimenti in startup (in Svizzera -35%) con due eccezioni: Medtech e Cleantech. Il 2024 ci riserva un quadro incerto: confidiamo nella lungimiranza degli investitori e nelle performance dei settori emergenti.”
In un mondo ricco di incubatori, business angel, challenge e programmi di incentivazione, quale percorso concreto suggeriresti a una startup in seed stage?
“Startup al seed stage tipicamente affrontano uno dei momenti più critici del loro sviluppo: il product-market-fit e la definizione delle strategie di go-to-market. Le attività si moltiplicano in diverse direzioni: espansione del core team, ricerca di finanziamento, ingresso nel/i mercato/i. Avere il supporto di coach esperti consente di evitare molti errori, ma la presenza di una comunità di peer può essere determinante per l’accelerazione della crescita. Cosa può aiutare: programmi con esperti validi e un buon network nazionale e – in prospettiva – internazionale; una buona strategia di funding; screening di opportunità di grant, che offrono finanziamento senza diluire il capitale, come Innosuisse Start-up Innovation Project.”
Come impatterà l’IA nel mondo delle startup?
“A Innosuisse constato che l’IA è già oggi largamente utilizzata nei progetti di moltissime startup in tutti gli ambiti scientifici nell’analisi di grandi quantità di dati e nella creazione di modelli multimodali, che consentono di elaborare e interpretare simultaneamente diversi tipi di dati, come testo, immagini, audio e video. I modelli multimodali aprono nuove frontiere nell’ambito diagnostico, nella robotica, nell’ingegneria dei droni, ma anche nella ricerca biotecnica. In questo senso l’IA porta un’accelerazione nello sviluppo dei progetti ma al contempo accresce la competizione sul time-to-market e conseguentemente sui bisogni di finanziamento.”
Che ruolo può svolgere Swiss Chamber all’interno dell’ecosistema startup e innovazione tecnologica?
“Swiss Chamber può avere un ruolo centrale nel connettere il mondo delle startup con quello delle PMI stimolandone la propensione all’innovazione. Può inoltre intervenire come mediatore capace di creare ponti tra i due mondi, facilitando la collaborazione nella gestione dei progetti e la comprensione reciproca di culture spesso distanti – se non antitetiche.”