Con Francesca Casagrande, Head of Sustainability Management Repower Italia, per parlare di sostenibilità a tutto campo
Da oltre 100 anni Repower opera in qualità di produttore di elettricità, gestore di rete e trader di energia elettrica principalmente in Svizzera e in Italia. Cosa implica sostenibilità – ed essere sostenibili – per l’azienda?
“Sostenibilità, in generale per le aziende e in particolare per Repower è un concetto piuttosto ampio che deve essere in grado di mettere in sintonia molti aspetti che sono tutti ugualmente importanti ma spesso in conflitto, perché parliamo di componenti economiche, sociali e ambientali che proprio per loro natura nascono in antitesi. Una parola che mi capita spesso di utilizzare quando si parla di questo concetto è equilibrio, cioè tenere in conto le diverse esigenze senza che nessuna poi prevarichi sulle altre con l’obiettivo di preservare le risorse future. Questa la bussola di Repower per valutare gli investimenti e produrre quell’utilità sociale a cui ogni azienda sana dovrebbe aspirare. E a proposito di stato di salute delle aziende anche il mondo finanziario ha cambiato il suo approccio. Le aziende non vengono più soltanto valutate con parametri economici e finanziari, ma sono stati introdotti anche nuovi parametri di sostenibilità. Noi ci muoviamo da sempre in questa direzione di gestione dell’equilibrio mettendo insieme le varie componenti.”
Per la tipologia di business e per dimensioni, Repower Italia non era e non è un soggetto obbligato alla redazione del bilancio di sostenibilità – anche se lo sarà a partire dal 2025. Perché ha deciso di redigerlo già da adesso?
“La sostenibilità è in linea con l’attenzione che è sempre stata data da Repower a questo tipo di tematiche. Pensiamo al suo approccio al business, a tutti i prodotti e servizi legati all’efficienza energetica, che sono una declinazione della sostenibilità, oppure a tutto quanto è stato fatto per la mobilità elettrica – la sostenibilità è nel nostro DNA. Chiaro è che la rendicontazione è un passaggio ulteriore e un impegno successivo fatto anche per rispondere alle aspettative degli stakeholder a vario titolo – tutta la collettività ormai è più sensibile a questo tema. E con la collettività anche gli investitori, che percepiscono un clima diverso, un’attenzione crescente verso queste tematiche e quindi l’azienda viene valutata anche in termini di parametri ESG, per cui sono stati anche creati dei rating. Ed è proprio in occasione di un rating con un istituto che abbiamo deciso di fare un approfondimento sul bilancio di sostenibilità per quanto riguarda l’Italia, scendendo più nel dettaglio e declinando il bilancio a livello del singolo Paese, proprio per rispondere a questa sensibilità crescente. Non essendo un obbligo è stata più una scelta strategica, di posizionamento e di apertura nei confronti dei nostri interlocutori.”
Sostenibilità non solo ecologica, ma che implica una responsabilità economica e sociale. Quanto incidono i valori ESG all’interno del bilancio di sostenibilità 2022 e quali gli elementi e i dati che spiccano al suo interno?
“Non c’è solo l’aspetto ambientale ed ecologico, anche se, data la natura del nostro business, è importantissimo per noi. Piuttosto, il nostro è un approccio alla sostenibilità equilibrato e a 360 gradi. Nonostante redigere il bilancio di sostenibilità non fosse un passaggio obbligato ma un atto volontario, abbiamo voluto fare un documento che fosse interessante da leggere e che potesse arrivare a quante più persone possibile. Quindi grande attenzione al linguaggio, molto curato ma allo stesso molto accessibile, e alla resa grafica. Sono state fatte numerose scelte in questo senso: ogni capitolo, per esempio, ha un colore ben definito che guida la lettura; le foto sono tutte interne – dei nostri impianti e dei nostri dipendenti – in modo da rendere subito l’idea di che azienda si tratta; anche i livelli di lettura sono diversi, dando la possibilità ai lettori di scegliere il tema a cui sono maggiormente interessati; ci sono il data book, che raggruppa tutti i numeri presenti nel documento, i qr code e i box affinché ognuno trovasse la sua area di interesse e consultarla. La nostra è stata una scelta di divulgazione, abbiamo voluto raggiungere una platea il più ampia possibile.
Per quanto riguarda i contenuti, è un equilibrio tra le varie tematiche. Quella sociale ci sta molto a cuore da sempre, intervenendo su due filoni: da un lato rispondiamo a emergenze in cui effettuiamo delle operazioni ad hoc, dall’altro portiamo avanti dei progetti nel tempo. Un bell’esempio in questo frangente è la ‘Locanda alla mano’, un progetto inclusivo di inserimento lavorativo di ragazzi con sindrome di Down che, proprio nell’anno in cui è stato redatto il bilancio, ha compiuto 10 anni – una testimonianza di un impegno continuo. Progetti che, appunto, definiscono il nostro approccio molto ampio al tema della sostenibilità, perché poi ogni intervento si inserisce in un contesto specifico.
L’altro tema che ci deve stare a cuore data la natura del nostro business, è ovviamente l’aspetto ambientale. Anche qui il nostro impegno verso le rinnovabili è sempre più concreto. Se si parla di sostenibilità in modo onesto bisogna parlare di progetti e tematiche che effettivamente impattino sul business di un’azienda. Un ultimo aspetto, ma non meno importante, sempre dal punto di vista ambientale è la rendicontazione delle emissioni di gas serra, che noi facciamo dal 2022, di quelle dirette, indirette e quelle lungo tutta la catena di fornitura – è difficile operare un percorso di miglioramento se non si parte dai numeri.”
Come evolverà quindi il bilancio di sostenibilità? E, sempre in questa direzione, quali sono le azioni che Repower intende intraprendere nel prossimo futuro per una maggiore sostenibilità?
“Il percorso che abbiamo iniziato con il bilancio del 2022 è proprio l’inizio di un impegno più ampio e a lungo termine. Quest’anno stiamo redigendo il primo report integrato, cioè un documento che racconta in modo completo la storia di Repower, unendo gli aspetti finanziari, quindi quelli legati al bilancio civilistico, a quelli ambientali e sociali. Questo dimostra l’impegno di integrare sempre di più la strategia di sostenibilità all’interno di quella aziendale, coinvolgendo sia l’area finance che l’area sostenibilità nella redazione di un documento unitario. È un impegno notevole, trattandosi di due documenti molto diversi; uno molto tecnico e diretto a un pubblico di addetti ai lavori, che però deve essere veicolato insieme a tutte le altre informazioni e accessibile anche a un pubblico più vasto – una sfida non da poco.
Guardando al futuro, il nostro approccio rimane coerente. Il nostro è un business piuttosto stabile, quindi l’impegno sarà sicuramente verso la transizione ecologica, ampliando il parco di impianti da fonti rinnovabili, e coinvolgendo gli stakeholder e i dipendenti, affinché ciascuno capisca l’importanza di questo percorso e possa dare un contributo concreto. Perché alla fine la sostenibilità ci riguarda tutti.”