Dal 1978 la storia della presenza svizzera in Italia con il racconto del Console generale Stefano Lazzarotto
Si staglia con la sua imponente eleganza verso l’alto e, secondo l’angolo di osservazione, dietro gli edifici circostanti i Giardini Montanelli. Quasi cercasse il dialogo con Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale, il Centro Svizzero di Milano, storicamente il primo grattacielo costruito nel capoluogo lombardo, è visibile praticamente da ogni parte che lo si approcci avvicinandosi a Piazza Cavour. Fino a diventare un punto di riferimento tra le fitte geometrie della città. Credo siano pochi i milanesi a rispondere “Cosa?” alla domanda “Mi sa dire dove si trova il Centro Svizzero?”
La storia ci insegna che l’impulso per la creazione del Centro venne dalla diaspora svizzera a Milano, che aveva dovuto dire addio alla sede in via Disciplini distrutta durante la Seconda guerra mondiale. Il nuovo Centro ambiva anche a diventare un elemento imprescindibile dei progetti di ricostruzione e valorizzazione della città e non da ultimo contribuì a creare posti di lavoro (il grosso delle commesse fu realizzato da imprese italiane) partecipando in questo modo al rilancio dell’economia della città uscita stremata dalla guerra.
A conferma di ciò, e anticipando quello che sarebbe poi diventato un leitmotiv di uno degli elementi identitari della Svizzera moderna, campione mondiale dell’innovazione, la costruzione dello stabile fu approvata a condizione che si facesse uso delle tecnologie più avanzate. E così fu. Ancora oggi, anche grazie a interventi architettonici successivi, il Centro si contraddistingue per la sua grande funzionalità a beneficio delle istituzioni che lo abitano. Stando al famoso aneddoto raccontato anche dalla Società Svizzera di Milano (La Costruzione del Centro Svizzero; Una Mostra in quattro capitoli su quattro piani, dicembre 2001), e che suona assolutamente credibile, l’altezza della Madonnina del Duomo segnava il limite da non oltrepassare.
La stessa Società Svizzera, alla luce di un progetto la cui dimensione superava, e di molto, gli intenti iniziali, si indirizzò alle autorità federali a Berna, che concessero sostanziali fondi per la messa in cantiere dell’edificio, il quale assunse lo statuto di costruzione federale.
Quando tra il 1951-1952 furono inaugurate le due parti che compongono il Centro, ideato dagli architetti Armin Meili (a cui è dedicata la sala conferenze) e Giovanni Romano (direzione dei lavori), vi trovarono posto non solo la Società Svizzera, ma anche il Consolato generale, Svizzera Turismo, la Camera di Commercio, tuttora esistenti, e istituzioni come le Ferrovie Federali, non più presenti.
La storia della presenza consolare svizzera a Milano è legata a doppio filo con quella dell’Italia e della sua fondazione come Stato. Milano è, unitamente a Parigi, il posto a carattere permanente più antico della rete diplomatico-consolare svizzera. Fu creato in seguito alla formazione della Repubblica elvetica nel 1798. A seconda, appunto, delle vicissitudini storiche, il Consolato assunse il rango, vuoi di Consolato generale, vuoi di Consolato onorario.
Nel 1943 fu trasferito, fino alla fine della guerra, a Como. Erano altri tempi, soprattutto in termini quantitativi: se già allora la colonia svizzera svolgeva un ruolo economico-sociale importante nei settori finanziari, della manifattura e via di seguito, ai nostri giorni si contano ben 35.000 iscritti nel nord Italia di cui circa 20.000 in Lombardia e 5.000 a Milano.
La presenza di un Consolato generale in seno al Centro Svizzero e in rappresentanza della realtà numerica più vasta tra la comunità svizzera in Italia, è un motivo di orgoglio. Negli anni il Centro è diventato un punto di riferimento unico, per la sua diversità e tipologia, dell’interazione tra le varie anime (istituzionali e non) della presenza svizzera in Lombardia e più generalmente nell’Italia del nord. Non so se esistano altre realtà al mondo comparabili con questa, ma quella di Milano esiste ed è più viva che mai. Il Centro è diventato sempre più un luogo di incontri e interscambi, nei settori culturali, economico-commerciali, dell’educazione e della ricerca.
Tra gli eventi più recenti, mi piace ricordare quello dedicato ai nuovi diciottenni organizzato il 16 novembre 2023 sul tema dell’intelligenza artificiale. Esempio di un braccio teso verso le nuove generazioni e i soggetti di più grande attualità, questo progetto è stato realizzato con un approccio improntato alla cooperazione a 360 gradi con varie istituzioni e organizzazioni Made in Switzerland. Il Consolato generale riflette e si propone come una struttura in dialogo permanente con l’esterno, che facilita contatti e fa rete. Questo non ci è solo suggerito dalla realtà contestuale del Centro Svizzero: ritengo sia un atto dovuto nel rispetto della memoria storica dei nostri antenati che si sono bat- tuti anche per questo.
Nel 2024, credo che il loro messaggio aggregativo mantenga tutta la sua pertinenza.
SWISS BUSINESS HUB
Consolato Generale per la promozione commerciale e degli investimenti
Milano, sede della Borsa valori italiana, quinta in Europa e nona al mondo per importanza, è anche il principale centro finanziario e polo economico d’Italia. Nel 2001 il primo Swiss Business Hub a essere aperto fu proprio quello per l’Italia, sempre nel Centro Svizzero di Milano.
Non dimentichiamo che l’Italia è 3° partner commerciale della Svizzera nel mondo e l’apprezzamento reciproco dello Swiss Made da un lato e del Made in Italy dall’altro, favorisce uno scambio commerciale storicamente molto forte. Nell’ambito della promozione delle esportazioni, Swiss Business Hub ogni anno è in contatto con oltre 150 aziende svizzere per questioni relative all’accesso al mercato italiano. Se guardiamo invece alla promozione degli investimenti, tante aziende italiane sono attirate dalla piattaforma economica svizzera e dal suo primato nell’innovazione per realizzare dei progetti di crescita e di internazionalizzazione. La stretta collaborazione dell’Hub con i singoli Cantoni e i loro uffici di promozione economica è fondamentale per offrire una solida assistenza agli imprenditori italiani e i loro progetti di insediamento.
Per entrambe le missioni, la promozione delle esportazioni e la promozione degli investimenti, il lavoro cambia ogni giorno a seconda delle esigenze dell’attore economico che accompagniamo. Rimane il privilegio di dare sostegno al settore privato e aprire porte che possano contribuire al successo della singola impresa.