La mission di SPS Italy raccontata dal CEO Alessandro Faccendetti
SPS è presente in più di 20 paesi nel mondo per fornire massimo e costante supporto ai clienti – nei settori finanziario, bancario, sanitario, assicurativo e legale – durante la digitalizzazione dei propri processi, impegnandosi per garantire soluzioni sempre più innovative e focalizzate sulle singole esigenze. Ci racconta la mission e i valori di SPS?
“Unlocking the Power of Possibility for Businesses and the People they serve – questa la sintesi dei nostri valori. Vogliamo abilitare non solo le persone e le aziende che lavorano con noi, ma tutti i loro componenti. Il nostro è uno sguardo attento, con quell’attenzione svizzera alla qualità e al ruolo che gioca nell’evoluzione delle aziende. Ci definiamo un’azienda etica, rigorosa nel seguire regole volte al rispetto dei clienti e delle persone, mettendo al primo posto la trasparenza. Dal 2017, poi, abbiamo intrapreso un percorso di innovazione sostenibile, iniziando proprio con la stesura del Bilancio di Sostenibilità su base volontaria e introducendo molte iniziative a beneficio non solo della nostra azienda ma anche dei nostri clienti. Penso all’installazione della prima colonnina di ricarica a Milano, per cui abbiamo dovuto farci carico di tutta l’infrastruttura. Ci abbiamo creduto e l’abbiamo fatto – questa è la nostra filosofia.”
È possibile basare la propria strategia di crescita su criteri ESG? Quale la roadmap tracciata da SPS?
“Sì, ci abbiamo provato e ci stiamo riuscendo. Ma con intelligenza, senza perdere di vista quello che è il vero obiettivo della responsabilità aziendale e sociale. La sostenibilità può essere un driver per far crescere l’azienda, ma è uno strumento da utilizzare con pragmatismo. Si può crescere in maniera intelligente garantendo tutti quelli che sono i pilastri ESG ma bisogna sempre fare i conti con la realtà del proprio ecosistema. La nostra strategia di crescita è ben delineata ed è imprescindibile dalla componente ESG ed è quello che cerchiamo di trasmettere anche ai nostri clienti implementando una vera strategia end-to-end.”
La trasformazione digitale può aiutare i clienti a diventare più efficienti, ridurre le loro emissioni di carbonio e implementare modelli di lavoro flessibili senza compromettere il servizio o la qualità. Performance operativa, finanziaria e commerciale e sostenibilità possono viaggiare sugli stessi binari?
“Performance operativa, finanziaria e sostenibilità possono e devono andare d’accordo. Spesso però ci scontriamo con una grande barriera di entrata dovuta alla cultura delle aziende. La vera digitalizzazione è possibile solo cambiando i processi, e quello che facciamo noi è proprio abilitare i nostri clienti in questa direzione.”
Nel Bilancio di sostenibilità 2022-2023 SPS ha presentato la ESG scorecard – una scheda di valutazione per misurare i progressi in ambito ESG. Quali i target fissati, i risultati raggiunti e i prossimi obiettivi?
“Quest’anno chiudiamo il nostro percorso triennale con il Bilancio 2022-2023 e abbiamo raggiunto tutti i nostri obiettivi. Adesso la difficoltà è fissarne altri per i prossimi anni, che siano sfidanti e non scontati e che ci permettano di continuare il percorso intrapreso. Per il prossimo triennio ci vogliamo focalizzare su due pilastri. Il primo è lo Human Capital, consolidando la nostra presenza sul territorio attraverso iniziative locali: lavoriamo, per esempio, con le scuole attivando iniziative di PCTO, vogliamo costruire percorsi che siano win-win per tutti.
Il secondo riguarda la sostenibilità ambientale, prima di tutto creando una filiera che sia rispettosa dell’ambiente e garantendo il minimo impatto per tutte le nostre lavorazioni. E poi pensare a modalità diverse che spingano verso la digitalizzazione, rendendo il più delle informazioni digitali, riducendo le stampe e quindi l’inquinamento. Vogliamo investire soprattutto sui processi che permettano l’accesso ai nostri clienti a tecnologie sempre di avanguardia. Il futuro è trasformare materiali fisici in digitali che ci permettano di spostare la sostenibilità in un ambito dove possiamo incidere. E questo implica l’abbattimento di una barriera culturale prima che di costi.”